Rivalutazione quote, una vera opportunità

Se ti stanno a cuore i tuoi soldi e vuoi fare pianificazione fiscale devi sapere che a giugno 2018 c’è un appuntamento importante, ovvero il termine per la rivalutazione quote di partecipazione.

Si tratta della possibilità di utilizzare una aliquota estremamente ridotta, solamente l’8% per tutte le operazioni che intendi mettere in campo nel corso di quest’anno.

Pertanto se possiedi delle partecipazioni in una qualche società ti consiglio di continuare a leggere questo articolo.

Per spiegarti in modo efficace di cosa si tratta ti farò subito un esempio così puoi capire di cosa sto parlando.

Immagina di avere le quote di partecipazione in una società che hai creato con pochi spiccioli.

Questa società ora vale 200k e decidi di venderne la metà perché vuoi incassare 100 mila euro.

In condizioni normali dovresti pagare un’imposta del 26%, ovvero 26.000 euro.

Entro il 30 giugno 2018 puoi optare per la rivalutazione quote

Pertanto puoi pagare un’imposta sostitutiva di 8.000 euro (ovvero l’8%) ed in questo modo risparmiare ben 18.000 euro.

In pratica il fisco ti dà la possibilità di usare la rivalutazione quote per aumentare il valore fiscale delle tue partecipazioni.

Rivalutazione quote – come funziona?

Per poter usare la rivalutazione quote è sufficiente che tu sia stato proprietario delle partecipazioni dal 1° gennaio dell’anno in corso.

Questo vuol dire che se hai venduto le quote il 5 gennaio sei ancora in tempo per risparmiare un bel 18% sul prezzo di vendita.

Quindi se hai già venduto le quote oppure hai intenzione di farlo dovresti seriamente considerare questa opzione fiscale… te lo chiede il tuo portafoglio!

In realtà qualcuno potrebbe obiettare che questa non è una grande novità perché ( se non le ho contate male ) questa è la quindicesima volta che il fisco riapre i termini per la rivalutazione quote.

E’ vero che siamo di fronte alla “ennesima” proroga ma devi considerare che ogni volta che si riaprono i termini di legge si “scala” un anno in avanti.

L’appuntamento di quest’anno è solamente per le partecipazioni che possiedi alla data del 1° gennaio 2018.

Questa opzione si può applicare a tutte le società (tranne quelle quotate) nonché ai terreni edificabili ed ai terreni con destinazione agricola.

Se decidi di usare la rivalutazione quote per aumentare il valore fiscale delle tue partecipazioni dovrai fare due cose.

La prima è chiedere al tuo professionista di fiducia di prepararti un’apposita perizia giurata di stima, la seconda è pagare l’imposta sostitutiva.

Il termine per il pagamento della rivalutazione quote è fissato al 2 luglio 2018

Questo perché il 30 giugno cade di giorno festivo, quindi si slitta al primo giorno lavorativo successivo.

Puoi versare l’importo in un’unica soluzione oppure in tre rate con scadenza 2 luglio 2018, 1° luglio 2019 e 30 giugno 2020.

Nel caso di pagamento a rate devi aggiungere gli interessi al tasso del 3%.

Rivalutazione quote, quando conviene?

La rivalutazione quote conviene in tutti i casi dove sia in ballo una vendita di partecipazioni, anche potenziale.

Ti voglio raccontare di un’operazione molto interessante che sta concludendo un mio cliente che, per ovvie ragioni di privacy, chiamerò Alfred (in onore del maggiordomo di Batman).

Alfred ha il 95% delle quote di una SRL piena zeppa di utili che vuole monetizzare.

Il costante aumento delle aliquote fiscali sugli utili ha portato – in pochi anni – la tassazione sui dividendi ad un astronomico 26%.

Alfred ha quindi deciso di vendere le quote ad un’altra società di famiglia (una holding) ad un prezzo decisamente consistente, ovvero a 300K.

Ha poi utilizzato la rivalutazione quote all’8% e deve pagare l’importo di 24.000 euro, ovviamente in tre comode rate da 8.000 ciascuna nei prossimi due/tre anni.

Nel frattempo la holding incasserà i dividendi con l’imposta del 1,20% (3.600 euro) e poi darà ad Alfred i 300.000 euro che gli spettano.

Se Alfred avesse scelto la classica strada di distribuire il dividendo avrebbe pagato il 26%, ovvero 78.000 euro.

A conti fatti Alfred ha risparmiato 50.400 euro di tasse avendone spesi solo 5.000 per gli atti notarili e la perizia.

Alfred è stato così contento che per il mio compleanno ha fatto arrivare in Studio una cassa di buon vino francese!

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