Cessione occulta d’azienda vuol dire (secondo la Cassazione) la sostituzione formale del proprietario di un’azienda senza cambiare l’organizzazione della stessa.
In pratica è un passaggio di proprietà fittizio che spesso è utilizzato con intenti diversi da una vera compravendita.
Spesso alla base della cessione occulta di azienda non c’è alcun contratto scritto oppure ci sono contratti simulati.
Cessione occulta d’azienda: un esempio semplice
Vediamo subito un esempio molto semplice di come funziona la cessione occulta d’azienda.
Immagina di avere un BAR con tre dipendenti e relative attrezzature, ovvero banco, frigoriferi, tavoli, sedie, attrezzature da cucina, e via dicendo.
Il BAR è gestito tramite una ditta individuale regolarmente funzionante, con tanto di contratto di affitto, utenze, clienti e tutto il resto.
Un bel giorno vai dal notaio e crei una nuova SRL e poi chiami il tuo consulente del lavoro per “passare” i dipendenti dalla DI alla nuova SRL.
Una delle pratiche più comuni è quella di fare il licenziamento dalla ditta individuale e contemporaneamente l’assunzione nella nuova SRL.
Nel frattempo fai una fattura per trasferire le attrezzature, gli arredamenti e gli altri cespiti dalla vecchia ditta a quella nuova.
L’operazione che ho appena descritto succede in modo abbastanza frequente, tuttavia rappresenta una cessione occulta di azienda.
Cessione occulta d’azienda: un esempio complesso
A volte può capitare che le aziende vengano trasferite in modo occulto come disegno organizzato in malafede, magari per lasciare dei debiti da pagare.
Spesso queste operazioni sono fatte un poco alla volta trasferendo dei piccoli pezzetti alla new-co.
In pratica è come usare i mattoncini della Lego per spostare un po’ alla volta i dipendenti ed una parte delle attrezzature.
Mano a mano che arrivano i nuovi clienti li porti nella nuova struttura e fai il rinnovo dei contratti in scadenza con la nuova azienda.
La mia non voleva essere una una check-list e non è detto che sia sempre in questo ordine, piuttosto un modo di spiegarti che questo tipo di operazioni rappresentano un problema.
C’è una questione importante che riguarda la responsabilità per i debiti, quindi fornitori, banche, dipendenti e così avanti.
Poi ci sono le ovvie questioni fiscali che non possono mai mancare.
Cessione occulta d’azienda e responsabilità
Quando parliamo di responsabilità c’è un filo rosso che unisce il portafoglio di chi vende con quello di chi compra.
L’articolo 2560 CC stabilisce che l’acquirente risponde in solido con il venditore per i debiti aziendali.
Tu starai pensando che la legge non si può applicare perché non c’è un atto di cessione di azienda tuttavia la legge ha pensato anche a questo.
L’articolo 2043 dispone infatti che “_Qualunque fatto doloso, o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno_”.
Su questo tema ci sono state diverse sentenze della Cassazione pertanto occultare il trasferimento dell’azienda non ti mette assolutamente al riparo dai debiti della vecchia azienda perché, in un modo o nell’altro, ti tornano indietro.
Tra l’altro con la cessione occulta d’azienda non hai nemmeno la possibilità di limitare i debiti a quelli che risultano dalle scritture contabili.
Questa usanza è solamente un modo miope di tentare di riparare le cose mentre ci sono sistemi efficaci (e soprattutto legali) per separare la vecchia gestione da quella nuova.
Cessione occulta d’azienda e debiti fiscali
Iniziamo questo argomento con una considerazione ovvero che il Dlgs 472/1997 prevede una responsabilità chiara e definita per i debiti fiscali.
So che è strano usare le parole “chiaro” e “definito” nella stessa frase dove compare la parola “fisco”, tuttavia le cose stanno così.
Chi vende è responsabile solo per i due anni precedenti oltre che per quello che è già stato notificato, anche se riferito a dei periodi precedenti.
Pertanto nel caso di cessione occulta di azienda questa limitazione di responsabilità fiscale non può essere fatta valere.
In pratica non puoi farti dare un certificato che è l’equivalente di un “carichi fiscali pendenti” nel caso di cessione occulta di azienda ma solamente per un atto regolare.
Quindi stai rinunciando ad un diritto per te importante nel vano tentativo di fare le cose sotto banco ed i problemi potrebbero anche peggiorare.
Le tasse sulla cessione occulta d’azienda
Il vero problema della cessione occulta d’azienda sono le tasse evase sulla cessione stessa.
Per prima cosa devi considerare che il valore di un’azienda non è fatto dalle sole attrezzature, bensì anche dalla capacità di produrre reddito, dal pacchetto clienti, dal know-how e via dicendo.
Pertanto il valore di un’azienda è quasi sempre superiore (e di molto) al valore delle singole attrezzature e questo valore prende il nome di “avviamento commerciale”.
Quando cedo un’azienda il prezzo finale è dato sia dal valore delle attrezzature che da un sovrapprezzo che altro non è che l’avviamento commerciale,.
Nel caso di cessione occulta d’azienda questo avviamento non è stato dichiarato e questo apre le porte ad un accertamento fiscale.
Inoltre sulle fatture di vendita delle singole attrezzature avrò emesso una fattura con IVA che in realtà non è dovuta in una regolare cessione d’azienda che si fa senza IVA.
In altre parole ho portato a credito dell’IVA che non potevo scaricare ed il fisco mi farà subito un verbale per recuperarla.
Visto che i rischi sono davvero importanti è bene iniziare a parlare di soluzioni.
Cessione occulta d’azienda: le soluzioni
La prima cosa da fare è quella di valutare con molta attenzione se sia il caso di adottare questa strategie che io chiamo “apri-chiudi-prega”.
Quello che serve in molti casi è una strategia di protezione patrimoniale che sia tanto efficace quanto legale.
Di solito l’esigenza che spinge a commettere questo genere di imprudenze è quella di creare un muro di separazione tra la vecchia gestione che arranca ed una nuova realtà pulita per ripartire veloci.
Tra l’altro, nell’ipotesi del BAR che ti ho scritto più sopra, un conferimento d’azienda alla luce del sole avrebbe pagato solamente 200€ di imposta di registro.
Questo importo rimane fisso indipendentemente dal valore dell’azienda trasferita e questo vuol dire che il Fisco non ha nessun interesse a verificare il tuo atto.
Ricorda sempre che il ricorso migliore non è quello che vinci, bensì quello che non devi nemmeno scrivere e discutere.
Pertanto il mio consiglio rimane sempre uno solo: consultati sempre con una persona che abbia esperienza.
Decisamente è meglio lasciar stare questi trucchetti che magari potevano andar bene negli anni ’70.
Al giorno d’oggi i controlli sono sempre più frequenti ed è bene usare solamente degli atti ufficialmente riconosciuti dall’Agenzia delle Entrate.
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