Dunning-Kruger come è nato il tutto?
Nel 1995 un uomo rapina due banche di Pittsburgh e lo fa in pieno giorno, a viso scoperto ed incurante delle telecamere di sicurezza.
Dopo nemmeno due ore la polizia lo arresta e lui nega tutto.
Quando gli mostrano i video delle telecamere lui rimane scioccato e protesta dicendo: “ma come è possibile? …io mi ero messo addosso il succo di limone!”
L’uomo non era pazzo e nemmeno sotto l’effetto di droga, semplicemente era convinto che cospargersi di succo di limone lo avrebbe trasformato in una sagoma invisibile.
In fin dei conti il limone si usa per l’inchiostro invisibile, quindi sarebbe bastato non esporsi a nessuna fonte di calore per ingannare le telecamere!
McArthur Wheeler era così sicuro di questa tesi che ci aveva costruito sopra due rapine in altrettante banche, convinto com’era di essere un genio.
Dunning-Kruger: dalla Rapina al test
All’epoca questo fatto fece sorridere la maggior parte delle persone tuttavia lo psicologo David Dunning prese la cosa in modo molto serio.
Incaricò Justin Kruger, un suo studente alla Cornell University, di fare ulteriori indagini scientifiche su quanto le persone tendono a sovrastimare le proprie competenze e conoscenze.
Dunning e Kruger iniziarono così una serie di studi ed esperimenti che prevedevano di sottoporre un test agli studenti universitari.
Il test Dunning-Kruger era composto da una serie di domande su argomenti vari tra cui logica, matematica, grammatica, etc.
Al termine del test e prima di effettuare la correzione Dunning e Kruger chiedevano al candidato di stimare il proprio punteggio totale e di riferire se riteneva che il risultato potesse essere inferiore oppure superiore alla media.
Nemmeno a dirlo i risultati mostrarono che gli studenti con i punteggi più bassi erano quelli che immancabilmente ritenevano che il proprio punteggio fosse sopra la media.
Allo stesso modo gli studenti più brillanti tendevano ad avere un giudizio di sé pari o addirittura inferiore alla media.
Come disse Charles Darwin “L’ignoranza genera fiducia più spesso della conoscenza” e l’effetto Dunning-Kruger ne ha fornito una misura statistica.
L’80% delle persone si ritiene “sopra la media” e la cosa è matematicamente impossibile, visto che la media fa 50…
Dunning-Kruger e l’importanza dei feedback
Una cosa che reputo molto interessante dello studio Dunning-Kruger è l’impatto del responso di fine test.
Infatti al termine del test veniva fornito un feedback a tutti gli studenti e quelli che lo hanno ascoltato ed interiorizzato hanno avuto sostanziosi miglioramenti dei propri rendimenti nei mesi a seguire.
Gli studenti da “diciotto” che hanno dato colpa alla sfortuna (ed a qualsiasi altro fattore esterno) hanno immancabilmente proseguito per la propria strada lastricata di mediocrità e di continui risultati sotto la media.
Alla fine la predisposizione al miglioramento è un tratto che non appartiene a tutti, tuttavia non è dono oppure una capacità innata bensì un qualcosa che si può apprendere.
La capacità di assorbire ed interiorizzare i feedback (anche quelli che possono sembrare negativi) è molto spesso alla base dei processi di miglioramento personale.
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