Il termine HYIP è l’acronimo delle parole inglesi “High Yield Investment Programs” ovvero, tradotto letteralmente, investimenti ad alto ritorno, ovvero ad alto rendimento.
Negli ultimi anni la facilità di accesso alla rete internet ha favorito il proliferare di programmi HYIP on-line, ovvero di programmi d’investimento ad alto reddito gestiti su piattaforme on-line.
Si tratta di business virtuali dove i vostri soldi vanno a finire in società finanziarie che promettono di reinvestire il capitale raccolto in settori ad alto rendimento per restituire grossi guadagni a partire da capitali di entrata anche relativamente modesti.
Lo schema di funzionamento è semplice : voi mettete i soldi e lo HYIP investe per voi e restituisce un interesse molto elevato, spesso mensile, settimanale ed in alcuni casi anche giornaliero.
Una costante di molti di questi HYIP on-line è quello di suggerire di operare con il sistema dell’accumulazione del capitale, ovvero di non prelevare gli interessi guadagnati ma di lasciare che vadano ad incrementare il capitale di partenza in modo che dopo un dato periodo questo capitale sia cresciuto in modo esponenziale.
Per chiarire questo principio serviamoci di un semplice esempio dove ipotizziamo un capitale di partenza di 1.000 euro ed un tasso di rendimento del 20 mensile.
Partendo con soli 1.000 euro alla fine del primo mese avremo un rendimento di 200 euro che si andranno a sommare al capitale.
Al secondo mese i nostri 1.200 euro avranno generato un rendimento di 1.200 x 20% = 240 euro che sommati al capitale ci porteranno a 1.440 euro, al terzo mese otterremo 1.440 x 20% = 288 euro e così via.
Dopo esattamente un anno il nostro capitale sarà di 8916 euro !!!
Il principio della accumulazione ci ha restituito quindi un rendimento su base annua di ben 891 % … semplicemente pazzesco no ? Eppure i conteggi (se volete potete provare anche voi) sono esatti.
Quindi qual’è il rovescio di questa medaglia ?
Le problematiche con gli HYIP sono diverse, prima tra tutte le scarse garanzie sulla solidità della società che, per quel che si può sapere, potrebbe fallire da li a poco oppure peggio sparire con tutta la grana.
Quindi mettere soldi negli HYIP più che investire può essere considerato fare una scommessa, tanto più che molto spesso le società che gestiscono gli HYIP sono imprese virtuali oppure sono localizzate in paradisi fiscali i quali offrono poca trasparenza finanziaria o peggio che non garantiscono nessuna legalità in presenza di eventuali truffe.
C’è da considerare inoltre che se una persona investe mille o duemila euro in uno HYIP difficilmente si va ad imbarcare in una causa internazionale per recuperare la somma eventualmente persa, poiché le spese legali cui si dovrebbe esporre sarebbero ovviamente molto più elevate.
Un secondo aspetto legato alla poca trasparenza consiste nel fatto che i programmi HYIP, oltre al trovarsi in paesi “esotici”, generalmente non offrono molte informazioni sulla reale destinazione del denaro quindi non è dato sapere dove i soldi vengano realmente impiegati.
Per quel poco che generalmente ci è dato sapere possiamo ipotizzare che i soldi finiscano in borsa, nel forex, oppure in scommesse sportive o altre attività più o meno lecite.
La raccolta delle informazioni sugli HYIP è molto difficile ed il “whois” dei siti non ritorna grandi informazioni.
Vi sono poi siti di informazione “libera” dove, con ogni probabilità, tale informazione tanto libera non è, dal momento che spesso è stata posizionata dagli stessi promotori o comunque da persone legate a doppio filo dagli stessi investimenti effettuati.
Il meccanismo per il quale gli associati sono spinti a parlare bene è il perno del successo degli HYIP i quali fanno leva sull’avidità delle persone, corroborata da meccanismi di recupero dell’investimento architettati ad Hoc.
L’aspettativa di ottenere maggiori guadagni dallo “sponsorizzare” nuovi investitori spinge i partecipanti ad “edificare”, ovvero elogiare la bontà dello HYIP al fine di attrarre il maggior numero possibile di nuove persone nell’investimento, cosa che in linea di massima permette nella maggior parte dei casi di rientrare l’investimento effettuato.
Gli HYIP generalmente consentono di cedere il proprio credito al fine di far entrare nuove persone e questo consente a chi è già all’interno del programma di “fare cassa” molto rapidamente.
Nell’ipotetico investimento dell’esempio precedente potreste essere in grado di far prendere posizione ad una persona già a partire dal terzo mese di permanenza nel programma HYIP.
E’ bene inoltre prestare molta attenzione ai sistemi di pagamento adottati da questi HYIP poiché i processori di pagamento, ovvero i sistemi elettronici utilizzati possono a loro volta essere complici di una eventuale “sola”, magari anche a loro insaputa.
Il fatto che lo HYIP abbia accreditato i soldi su un qualsiasi eWallet, ovvero su un conto virtuale, oppure su una carta di credito anch’essa virtuale, non è affatto una garanzia della disponibilità del denaro poiché, in primo luogo, esiste sempre il rischio di vedersi stornato l’accredito oppure di trovarsi con il conto virtuale bloccato.
Questo può accadere anche su rinomate piattaforme, anche se più o meno indipendenti dallo HYIP.
E’ infatti sufficiente che gli amministratori della piattaforma HYIP aprano una qualsiasi procedura di contestazione o di “refunding” perché le somme vengano stornate oppure perché il conto venga bloccato anche per lungo tempo prima di arrivare (se si arriva) alla definizione della contestazione.
Resta in ogni caso l’incognita di imbattersi in vere e proprie truffe organizzate sulla base del classico schema piramidale dove i pagamenti eseguiti vengono effettuati unicamente con i soldi raccolti dagli utenti.
Il veloce incremento della raccolta dei risparmi permette allo HYIP, per lo meno nella fasi iniziali, di avere la liquidità necessaria per effettuare i primi pagamenti a coloro che intendano liquidare le proprie posizioni.
Dobbiamo tuttavia considerare che la umana predisposizione all’avidità ed all’ingordigia crea un terreno molto fertile dove possono facilmente mettere le raditi situazioni in cui lo HYIP potrebbe essere in realtà solamente un semplice schema Ponzi.
La potente leva psicologica di facili guadagni in breve tempo è un’arma molto ben utilizzata nei sistemi di “SCAM”.
Lo SCAM consiste nell’invio massivo di email persuasive che, con la promessa del denaro facile, allettano potenziali vittime per indurle a partecipare a programmi di investimento dove in realtà gli investimenti possono non esserci affatto.
La piattaforma HYIP accredita soldi virtuali nei conti dei partecipanti mentre raccoglie molti soldi veri dai loro conti.
Fintanto che la piattaforma HYIP continua a raccogliere soldi da nuovi iscritti il sistema si sorreggerà e sarà in grado di pagare coloro che faranno richiesta di avere di ritorno i propri danari.
Quando il processo di immissione di nuovo denaro rallenta o si arresta lo HYIP viene chiuso o semplicemente bloccato, con il risultato di aver perso la possibilità di rientrare dei soldi investiti e degli eventuali guadagni.
Il sistema di funzionamento degli HYIP è molto simile a quello del Network Marketing o Multi Level Marketing (MLM) dal quale spesso mutua il piano di marketing.
Aspetti fiscali e tassazione dei guadagni dei network on line e HYIP
Per quanto riguarda l’aspetto fiscale degli HYIP e la tassazione dei ricavi generati esistono due distinti obblighi che consistono in:
- compilare il Quadro RW del Modello Unico per assolvere agli obblighi di monitoraggio degli investimenti all’estero;
- compilare il Quadro RT del Modello Unico per dichiarare i proventi percepiti dall’attività di investimento nello HYIP.
Nello specifico i proventi possono essere diretti, ovvero percepiti dallo HYIP oppure per il tramite del processore di pagamento, oppure indiretti, ovvero percepiti da eventuali utenti a cui è stato ceduto il proprio credito.
Per un eventuale approfondimento sulle regole e sugli aspetti fiscali degli HYIP ho dedicato un intero capitolo nel mio libro Network Marketing al quale faccio interamente rimando.
Per concludere, dovendo riassumere questo articolo con un’unica parola sceglierei il vocabolo “prudenza” poiché gli schemi piramidali sono illegali e la Legge Italiana punisce severamente tanto chi organizza gli schemi piramidali quanto coloro che li promuovono, indipendentemente dall’aver percepito del denaro per tale promozione.
Ben detto!!
Ottimo articolo