Metodo pomodoro è un sistema che ti permette di migliorare la produttività e gestire le distrazioni con meno stress.

In questo articolo ti spiego come funziona questa tecnica e ti svelo il mio sistema in 7 step per organizzarti al meglio ed ottenere maggiore chiarezza nel definire e realizzare i tuoi obiettivi.

Il mio titolo “pomodoro sotto steroidi” fa riferimento al metodo attribuito a Francesco Cirillo, un americano di origini italiane, che ha inventato questa tecnica di gestione del tempo tanto semplice quanto efficace.

Metodo Pomodoro e le basi da cui iniziare

Il metodo pomodoro prevede di prendere un qualsiasi timer da cucina, ovvero qualcosa che faccia un conto alla rovescia, regolarlo su 25 minuti e poi avviarlo.

Per i successivi 25 minuti ci dobbiamo concentrare al massimo su un singolo lavoro eliminando qualsiasi interferenza esterna.

Una volta terminati i 25 minuti di lavoro facciamo 5 minuti di pausa e proseguiamo fino a completare un totale di 4 pomodori.

Quindi sono 4 turni da 25 minuti intervallati da pause da 5 minuti.

Al termine della sequenza di fanno 20 minuti di pausa.

Se ti stai chiedendo perché si chiama “metodo pomodoro” allora devi sapere che Francesco Cirillo (il suo inventore) ha utilizzato un timer da cucina che aveva proprio la forma di un pomodoro e da qui ne ha tratto il nome.

A dispetto di questa tecnica che ti può sembrare sulle prime una vera e propria “americanata” ci sono degli ottimi spunti di riflessione che possiamo mettere nella nostra cassetta degli attrezzi.

Per prima cosa ci sono le pause, ovvero i 5 minuti tra un pomodoro e l’altro che sono una parte fondamentare dell’intero processo.

Metodo Pomodoro per rendere produttive le distrazioni

I 5 minuti di pausa tra un pomodoro e l’altro sono una cosa essenziale per tre buoni motivi:

  1. le distrazioni sono il carburante necessario a rimanere concentrati per i successivi 25 minuti
  2. sono lo spazio ideale per controllare le notifiche così evitiamo di farlo durante l’esecuzione del compito mentre il nostro timer fa TIC-TAC
  3. il nostro fisico ha un tempo massimo in cui puoi rimanere concentrato e questi 25 minuti sono un utile lasso di tempo per spremere a fondo tutte le energie

Questo tempo ovviamente può variare da persona a persona e può anche variare a seconda del nostro umore, del nostro bioritmo di quel giorno, dalla qualità del sonno e da tutta una serie di fattori.

La maggior parte delle volte potresti lavorare anche più di 25 minuti del timer però il punto è un altro

Imporsi una pausa può migliorare la nostra produttività perché ci permette di dare ossigeno al cervello e (tramite le distrazioni) ci aiuta a tornare concentrati al massimo.

In altre parole puoi lavorare anche un’ora di fila però non è detto che la produttività rimanga sempre costantemente al TOP.

Introdurre delle pause obbligatorie può essere una buona strategia per non andare in over-burning e per essere concentrati in modo efficiente.

Il falso mito della produttività

Alcuni imprenditori lavorano quasi senza sosta al proprio business e sono convinti che più lavoro voglia dire più risultati.

È capitato anche a me di finire prigioniero di questa spirale di lavoro continuo e così ho deciso di provare alcuni sistemi di produttività personale.

Dopo svariati tentativi e diverse ore di approfondimento ti posso dire con una certa sicurezza che la questione della produttività è un po’ un falso mito.

Il tempo a disposizione di ognuno di noi è uguale : sono 168 ore alla settimana …niente di più o di meno!

Quello che può fare la differenza è solamente quanto siamo concentrati quando lavoriamo e quanto bene utilizziamo questo tempo.

C’è una scena di un vecchio film del 2007 che si intitola Shooter che trovo adatta a questo contesto.

Mark Wahlerg è un cecchino dell’esercito che sta addestrando Michael Anthony Peña e gli dice : “lento vuol dire preciso, preciso vuol dire veloce“.

Il fatto di rallentare quando hai fretta può sembrare contro-intuitivo anche se la precisione (che si ottiene rallentando) è ciò che ci permette di fare i lavori nel modo migliore e questo si traduce in tempo risparmiato, ottenendo velocità e produttività.

Il Metodo Pomodoro ti permette di “fare”

Dobbiamo tenere presente che il benessere personale è una sensazione interiore che deriva dall’AGIRE.

Un buon “AGIRE” significa ottenere dei RISULTATI perché altrimenti hai la sensazione di lavorare per niente e, prima o poi, sopraggiunge lo STRESS.

Lo stress è la risposta neurologica e fisiologica che si attiva nel nostro corpo quando si è esposti agli agenti stressanti ed in questo contesto la responsabilità è della lista delle cose da fare che non diminuisce mai.

Sono i nostri compiti che si ammucchiano e la potenziale minaccia (vera o presunta che sia) che stia per andare tutto a rotoli.

A mano a mano che riusciamo a chiudere i cicli delle cose in sospeso ci sentiamo già meglio perché il nostro agire ha condotto ai risultati.

Quindi perché non dare una possibilità alla tecnica del pomodoro?

Ora che abbiamo stabilito di focalizzarci sull’ottenere risultati concreti possiamo usare il metodo pomodoro per migliorare la concentrazione.

Tuttavia ci serve un altro speciale ingrediente tipo l’additivo segreto che Adriano Celentano mette nella fornace del vetro “blindo-glass” quando interpreta l’ingegnere Guido Quiller nel film “Mani di Velluto“.

Sto parlando della CHIAREZZA, ovvero dello scegliere in modo assolutamente scientifico ed accurato a cosa dedicare la nostra attenzione ed il nostro tempo.

7 step per organizzarti al meglio

Alle volte mi capita di essere poco concentrato pertanto vado a spolverare la tecnica del pomodoro in combinata con il mio sistema di organizzazione in 7 punti che ora condivido con te.

✅ STEP 1 : decidere esattamente quello che si vuole

Azioni chiare dipendono in larga parte da obiettivi chiari ed è per questo che ho un piano a medio e lungo termine che rivedo almeno ogni 3 mesi
il piano a breve termine deve sempre essere allineato con quello a lungo in una sorta di Walzer dove entrambi ballano e si muovono allo stesso ritmo

✅ STEP 2 : scrivere nero su bianco l’obiettivo da raggiungere

Ovviamente adoro tutte le APP per lo smartphone ed il computer, tuttavia in questa fase uso sempre carta e penna.

Quando si scrive con carta e penna si è costretti a pensare in modo lineare e le idee fluiscono più facilmente.

Per questo motivo che ho sempre sulla mia scrivania un blocco note ed una penna perché mi aiutano a pensare e generare nuove idee e lo sforzo di trasferire gli appunti in digitale è assolutamente ben ripagato.

STEP 3 : fissare una scadenza

Questo è un punto fondamentale perché senza una scadenza certa nel tempo il tuo obiettivo sarà poco efficace.
Pensare di voler fare qualcosa senza fissare una scadenza vuol dire avere un desiderio ed è meglio avere un obiettivo chiaro che 100 desideri speranzosi.

STEP 4 : fare l’elenco dei singoli step per raggiungere l’obiettivo

Questo passaggio è tanto semplice quando importante perché si tratta di ridurre l’obiettivo a livello atomico.

Devi ridurre il progetto in tante minuscole fasi che siano dei singoli compiti immediatamente azionabili.
Mi hai sicuramente già sentito dire che per mangiare un elefante bisogna prima farlo a pezzettini perché altrimenti risulta un compito impossibile.
Ecco subito l’esempio di un singolo TASK azionabile: metti un like a questo articolo perché a te costa veramente poco ed a me fa molto piacere sapere che ne apprezzi i contenuti.

STEP 5 : ricordati della regola 80/20 di Wilfredo PARETO

Questa regola dice che “circa il 20% delle cause provoca l’80% degli effetti” ovvero la maggior parte dei nostri risultati dipende da una minima parte di quello che facciamo.

Vuol dire che dobbiamo sempre chiederci se quel dato progetto, quel dato compito o quella data azione ci porta REALMENTE più vicini ai nostri obiettivi oppure no.
Questa riflessione è davvero importante per dare le giuste priorità a ciò che conta davvero e che ci porta ogni giorno un po’ più vicini alla nostra meta.

STEP 6 : fare OGNI giorno qualcosa che mi porta nella direzione dei miei obiettivi

Questa regola è spiegata benissimo nel libro “The Compound Effect” di Darren Hardy dove l’autore ti fa realmente capire il potere dei piccoli cambiamenti, delle piccole cose quotidiane che poi, nel tempo, creano un effetto valanga che rende i risultati esponenziali.

Si tratta di scelte quotidiane che nel tempo diventano comportamenti virtuosi e poi (alla lunga) si trasformano in abitudini che generano risultati.
Quella di fare ogni giorno qualcosa per lavorare ai nostri progetti è probabilmente la cosa che in assoluto ci porta ad ottenere risultati.

Ricorda sempre che il FARE è la chiave per il BENESSERE.

STEP 7 : Per ultimo lo STEP più importante : INIZIA ORA

C’è un detto che dice: il momento migliore per piantare un albero era 20anni fa ed il secondo momento migliore è ORA.

Di qualsiasi cosa si tratti INIZIA ADESSO.

Tra qualche istante avrai terminato di leggere questo articolo, quindi inizia ADESSO.

Prendi il progetto che ti sta a cuore ed INIZIA.

Non importa se fai tanto o poco, la cosa importante è che fai qualcosa OGGI, meglio se adesso.

Ruba 10/15 minuti alla tua giornata ed INIZIA.

In ogni giornata ci sono 1440 minuti, vuoi non riuscire a trovarne 10/15 per una cosa a cui tieni davvero?

Quindi buon lavoro e mi raccomando: INIZIA ORA!